TESTIMONIANZA DI UN CAMBIAMENTO


Alla richiesta di quantizzare l'influenza del Computer sulla sua strategia creativa, Mayne risponde che nonostante la volontà di non lasciarsi prendere da esso, di non deificarlo, ne è stato cambiato. La sua volontà iniziale era quella di utilizzare il computer come mezzo di rappresentazione alternativo alla matita, come fosse una matita elettronica. Ciò risulta palese dai suoi primi disegni al computer inerenti la Landa House, che in realtà risultano essere molto simili alle loro solite produzioni manuali, infatti quest'ultime per graficizzazione già venivano scambiate per produzione via software. Presto, i Morphosis, si accorse che il computer rappresentava un' alternativa al modo consuetudinario di esplorare un problema, rivestendo così il ruolo di mezzo creatore di idee. Mayne, afferma che mentre le sezioni possono essere un mezzo per verificare ed rappresentare la volontà di spazio che si desidera creare, lavorando al computer si crea un modello che può essere trasformato in un disegno convenzionale. Egli sostiene che il modello virtuale riesce ad arrivare ad un livello percettivo molto più vicino a quello reale, di conseguenza è il mezzo per far avanzare ulteriormente le ricerche spaziali, compositive ecc... La difficoltà del suo utilizzo fruttuoso risiede nel capire come questo strumento può contribuire alle tue ricerche. Nel progetto dell' Visitor's Center at ASE Design Center, la tecnologia virtuale è servita a detta di Mayne nella "traduzione di una serie complessa di forme in una sequenza costruttiva logica". L'imput del progetto risiedeva nalla dipendenza verso un' immagine, e delle analogie con gli elicotteri Stealth e F17. Tutto questo ha portato ad usare lo spazio come fosse un materiale, come se "incidesse delle figure in questi muri a nastro". Il risultato è un progetto che sembra molto più semplice di com'è in realtà. Mayne vede un grande cambiamento nel lavoro dei Morphosis dopo l'introduzione del computer nel loro lavoro di progettazione. Mentre i progetti precedenti cercavano di recuperare qualcosa del passato, gli ultimi, meno legati a questo, si preoccupano invece di presentare nuove possibilità organizzative e nuovi metodi, dovuti alle recenti tecnologie. In questo, Meyne, vede una mitigazione della perdita della tradizione artigianale e delle proprietà del materiale, fino ad allora fondamentali per la loro architettura, sostenuta dall'ottimismo verso le nuove opportunità.
Yoshio Futagawa, "intervista a Thom Mayne", GA DOCUMENT EXTRA09 MORPHOSIS, Febbraio 1997.
 
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